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Buon compleanno clubbino!


Quindici anni fa erano tempi strani.

La patente, per esempio, era di stoffa rosa e non di plastica. Te la davano senza punti e sopra ci dovevi spillare una fotografia stampata su carta, il più delle volte scattata in una di quelle cabine specializzate nel trasformare il viso di una persona normale in quello di un pericoloso bandito o di un perfetto coglione. Non era granchè, certo: ma molti di noi non aspettavano altro per poter affermare con sicurezza, di essere finalmente diventati “grandi”.
Anche noi, come gli scienziati che aggiungono e tolgono i secondi dagli orologi atomici sincronizzati sulle rotazioni del sole, contavamo il tempo. Ingannavamo l’attesa giocando a tutto quello che allora non andava di moda: Dungeons & Dragons, Diplomacy, Blood Bowl, Hero Quest, Il Richiamo di Cthulhu, , Blue Max.

Il Signore degli Anelli era ancora per molti, ma non per tutti.

La cosa strana era che molti di noi tiravano dadi, compilavano schede e accumulavano tonnellate di PX, domandandosi se, da qualche parte nel piccolo mondo delimitato da un pieno di miscela o dalla forza esplosiva di quadricipiti stracolmi di ormoni, qualcun altro stesse facendo esattamente lo stesso.

Stavamo certamente giocando mentre il TG5 iniziava a trasmettere i primi servizi: la firma del Trattato di Maastricht, la condanna per stupro di Mike Tyson, l’inizio dell’inchiesta “Mani Pulite” e l’assedio di Sarajevo, tanto per dire.

Cinquecento anni dopo la scoperta dell’America, noi sbarcavamo a Stranalandia. Era un piccolo negozio che doveva il suo nome all’omonimo libro di Stefano Benni: vendeva i giochi che ci piacevano tanto e che ci facevano sembrare un po’ “strani” agli occhi di molti, soprattutto a quelli dei nostri genitori. A Stranalandia, invece d’incontrare il gorilla “Vaichesei”, incontrammo Luca Rossi che aveva allora gli anni che noi abbiamo oggi. Un adulto, un VERO adulto che voleva incontrare persone di tutte le età per poter realizzare un sogno incredibile: dare una casa a tutti quegli strani tipi che passavano il loro tempo tra dadi e fantasia.

Giugno scivolava via promettendo vacanze avventurose e mentre il Milan vinceva il campionato senza subire una sola sconfitta, noi e Luca diventammo un gruppo destinato a crescere. Un gruppo che raccoglieva coscritti da ogni parte della nostra piccola, sorprendente città. Un gruppo di persone che avrebbe continuato a giocare nonostante gli attentati a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, all’incidente di Ambrogio Fogar e al primo avviso di garanzia notificato a Bettino Craxi.

Senza accorgercene, smettemmo di sognare la patente.

Morivano Isaac Asimov, Marlene Dietrich e Peyo, il papà dei puffi.

A Lucca, in Piazzale Kennedy, nasceva “Dadi & Fantasia”.

--- Sabato 16 giugno 2007 ore 18.00.
Buon compleanno clubbino… perché l’erba cattiva non muore mai.

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