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L’ordalia di Rohlborg cap. 7°


Rohlborg abbassò la spada.
Il micidiale fendente scivolò via dalla lama mentre la battaglia intorno a lui smetteva di respirare. I suoi occhi erano pieni della figura che gli stava di fronte, il suo cuore pulsava una pace senza nome.
Se ne stava là,luminosa come una dea con gli occhi dentro a quelli del Capitano. La conosceva –oh,se la conosceva- ma non era lì che doveva essere, inoltre…

…lo guardava con occhi sbagliati.

“Mia Signora, che cosa sta succedendo?”,chiese il capitano con rispettoso stupore. Dove i piedi della donna incontravano i segreti della terra, un attimo prima, c’era quella bestia orrenda che sembrava ridere della sua sofferenza e della morte dei suoi uomini. Ma adesso…
Bionda nei riccioli che sospiravano al vento,adesso c’era LEI.
“Sono venuta da te, Capitano. Sono venuta per te.” Rispose la donna vestita di luce.
Rohlborg non capiva. Voleva chiamarla per nome, dare un senso a quello sguardo che sembrava rubargli l’anima. La donna cominciò a muoversi verso di lui. I suoi passi si macchiavano del sangue dei caduti, le sue vesti accarezzavano le stupide espressioni di morte scolpite nei visi dei moribondi. Le labbra socchiuse nascondevano una parola senza suono.
“E’ me che hai sempre cercato, Dmtrij. Da me hai sempre cercato di tornare alla fine di ogni battaglia, per me ne hai sempre cercata una da combattere”. Lo chiamava per nome ed era la prima volta. Adesso era vicina, gli occhi grandi come una guerra di conquista. Rohlborg respirava soltanto per catturarne il profumo, la sua pelle coperta di ferro bramava una carezza leggera di quelle mani che adesso sfidavano il freddo vigore della corazza imperiale.

“Basta combattere, è finita”,disse dolcemente.

Le sue parole lo avvolsero in un abbraccio senza fine mentre il cuore implodeva di morboso desiderio. Ciò che aveva inseguito per tutta la vita l’aveva infine trovato.
Sporco,coperto di fango e di rabbia, Rohlborg cadde in ginocchio davanti alla donna. Sul suo viso correva silenziosa una carezza fatta di sangue, nei suoi occhi il suono di una domanda che non trovava voce.

...continua...


* L’Ordalia di Rohlborg è un racconto di Dimitri Galli Rohl, da un soggetto di Emanuele Vietina liberamente ispirato all’ambientazione di Warhammer Fantasy RPG.

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